È possibile oggi il dialogo ecumenico entro il cristianesimo e, più ampiamente, il dialogo fra le diverse religioni, in un tempo come quello odierno, segnato da una guerra che ha prodotto una profonda lacerazione entro il mondo cristiano? A partire da questa domanda, l'articolo analizza la posizione di Pavel Florenskij sull'ecumenismo e l'interreligiosità quale possibile risposta allo stallo odierno del cristianesimo, mettendone in luce la fecondità nel suo rispetto delle differenze fra le religioni come punti di forza per la costruzione del dialogo.
Parole chiave: Guerra, Interreligiosità, Ecumenismo, Differenze, Florenskij
Is ecumenical dialogue within Christianity and, more broadly, dialogue between different religions possible at a time like today, marked by a war that has produced a profound laceration within the Christian world? Starting from such a question, the article analyses Pavel Florensky's position on ecumenism and interreligiousness as a possible answer to the current stalemate of Christianity, highlighting its fruitfulness in its respect for the differences between religions as strengths for building dialogue.
Keywords: War, Interreligiousness, Ecumenism, Differences, Florenskij