Partendo dall’evento della morte di Dio, e dalla sua concettualizzazione filosofica da parte di Hegel, l’intervento vuol mostrare come l’immanenza di Dio, contenuto speculativo della religione cristiana, comporti una conversione (Umkehrung) della soggettività come superamento della sua immediata singolarità. In questo discorso assume un ruolo particolare la distinzione tra culto religioso e culto etico: il culto religioso apre l’accesso al regno della trascendenza, per il quale la soggettività dimette se stessa per partecipare della beatitudine; il culto etico inaugura invece un nuovo tipo di soggettività, per la quale il riconoscimento della immanenza di Dio costituisce una esperienza perpetua, non più legata alla singolarità della festa. Solo attraverso questa Umkehrung der Subjektivität la coscienza supera la sua singolarità naturale per riconoscersi come intersoggettività spirituale.
Parole chiave: Dio, culto, conversione, riconoscimento, intersoggettività
Starting from the event of the death of God, and from his philosophical conceptualization by Hegel, the article aims to show how the immanence of God – fulfillment of the Christian religion – involves a conversion (Umkehrung) of subjectivity as the sublation of its immediate singularity. In this regard the distinction between religious Cultus and ethical Cultus takes on a special role: the religious Cultus opens the way to the realm of transcendence, for which subjectivity give itself away to participate in bliss; the ethical Cultus instead inaugurates a new type of subjectivity, for which the recognition of the God’s immanence constitutes a perpetual experience, no longer tied to the singularity of the feast. Only through this Umkehrung der Subjektivität the conscience sublates its natural singularity to recognize itself as spiritual intersubjectivity.
Keywords: God, Cultus, conversion, recognition, intersubjectivity