Abstract |
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Il contributo muove dalla crociana "religione della libertà", per chiarire in quale senso e in che termini la libertà testimoniata dalla filosofia di Benedetto Croce e Giovanni Gentile (anche come libertà che sta alla base della libertà civile) chiami in causa la religione e la fede. Per questa via, esso si imbatte nella dimostrazione elenctica (per via confutativa) del concetto di libertà proposta dai due maggiori esponenti del neoidealismo italiano, suggerendo che, a dispetto delle apparenze, l'argomento logico (negare la libertà significa affermarla) si serve (e ne dipende) della vicenda storica attraverso la quale la libertà, presupposta, ha trionfato del proprio opposto e demolito, perciò, tutte le forme (religiose, filosofiche, scientifiche, politiche, giuridiche, economiche ecc.) evocate per disciplinarla.
The paper starts from Croce's 'religion of freedom' to clarify in what sense and terms the freedom testified by the philosophy of Benedetto Croce and Giovanni Gentile concerns religion and faith. After the elenctic (by confutation) demonstration of the notion of freedom proposed by the two greatest thinkers of Italian neo-idealism, the author suggests that, in spite of the appearances, the logical argument (to deny freedom means to affirm it) uses (and depends on) the historical events through which freedom has triumphed over its own opposite and demolished, therefore, all the forms (religious, philosophical, scientific, juridical, economical. etc…) called to control it.
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