Tracciando un excursus dedicato al pensiero teologico di Dante, limitato alla messa in evidenza di alcune radici importanti, vengono sottolineate due importanti prese di posizione, la prima circa il modo di intendere la fede, la seconda sulla visione della chiesa. Rifacendosi alla lettera agli Ebrei, la fede è dichiarata “sostanza delle cose sperate e argomento delle non apparenti”, pertanto offre materia per “argomentare” circa le cose sottratte alla conoscenza sensibile, ossia consente la costruzione dei sillogismi teologici. In consonanza con i maestri della grande scolastica della seconda metà del sec. XIII, Dante sviluppa interesse non soltanto per l’ermeneutica della sacra scrittura, ma altresì per lo studio speculativo dei dogmi cristiani. L’origine divina della chiesa è accolta da Dante, il quale afferma che la forma della chiesa è la vita stessa del Cristo umile qui sulla terra, e che pertanto essa deve restare aliena dal potere temporale, fedele all’ideale evangelico della povertà, rilanciato da Francesco d’Assisi. Dante argomenta contro la dottrina ierocratica della curia papale del suo tempo, a favore della tesi dell’origine divina dell’impero, senza alcuna mediazione papale, da cui segue che il diritto naturale, su cui si fonda la libertà dei singoli uomini, è insito da sempre nella storia dell’uomo, anche prima della legittimazione cristiana.
Parole chiave: Dante Alighieri, metodo esegetico, ragione e fede, critica alla ierocrazia, diritto naturale
Relying on the main roots of Dante’s theology, two important positions might be highlighted: the way of understanding faith and the vision of the Church. Firstly, as mentioned in the Letter to the Hebrews, Christian faith is “the substance of things hoped for, the evidence of things not seen”, so faith assists in arguing about things subtracted from perceptible knowledge, namely it allows theological syllogisms. According to the Masters of the great Scholasticism of the late XIII century, Dante deals with not only the hermeneutics of Sacred Scripture, but also the speculative study of the Christian dogmas. Secondly, the divine origin of the Church is supported by Dante: Church’s form is the very humble life of Christ on this earth, so that it should be alien to temporal power, and faithful to the Gospel ideal of poverty, embraced by Francis of Assisi. Indeed, Dante criticizes the hierocratic doctrine of the Papal Curia of his time and is in favour of the divine origin of the Empire, without any Papal mediation. Hence, natural law, which freedom of individual human beings is founded on, has always been inherent human history, also before the Christian legitimacy.
Keywords: Dante Alighieri, exegetical method, reason and faith, criticism of hierocracy, natural law