Fascicolo XXXVI (2022), 1, Alla prova degli ateismi / Abstract

PAUL CLAVIER

Grammaire de l’agnosticisme: le débat Russell-Copleston

Secondo Montaigne, la maggior parte dei nostri disaccordi intellettuali sono grammaticali. Bertrand Russell sostiene questo punto di vista (condiviso da Carnap e dalla cerchia viennese) soprattutto per quanto riguarda la metafisica tradizionale del teismo. In un famoso dibattito del 1948, attacca l'argomento neo-leibnitziano di Frederick Copleston dalla contingenza, criticando l'uso di "necessario" e "contingente" come predicati di esseri, e l'uso di "Dio" come descrizione definita mascherata da un nome proprio, il che presuppone che denoti un essere reale. Inoltre, Russell mette in dubbio qualsiasi indagine sulla causalità ultima. Questi sono i principali principi della sua grammatica dell'agnosticismo.

Parole chiave: argomento della contingenza, Copleston, Russel, teoria della descrizione

Grammar of agnosticism: the Russell-Copleston debate

Following Montaigne, most of our intellectual disagreements are grammatical. Bertrand Russell holds this view (shared by Carnap and the Vienna circle) especially as regards traditional metaphysics of Theism. In a famous 1948 debate, he attacks Frederick Copleston’s neo-leibnitzian argument from contingency, by criticizing the use of “necessary” and “contingent” as predicates of beings, and the use of “God” as a definite description disguised in a proper name, which presupposes it denotes some actual being. Moreover, Russell calls in doubt any inquiry into ultimate causation. Those are the major tenets of his grammar of agnosticism.

Keywords: argument from contingency, Copleston, Russell, theory of description