Abstract |
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La visione escatologica di Agostino trova piena espressione nel De civitate dei e in particolare nelle ripetute discussioni sul livello di esistenza della città celeste e sull’origine della città terrena. La convivenza terrena tra i membri delle due città rende difficile comprendere, a livello teorico, il tipo di relazione che le lega e il genere di realtà da attribuire alla città celeste. Le regole stesse della retorica, di cui Agostino era maestro, suggeriscono la possibilità di una duplice interpretazione che dipende dalla considerazione della metafisica agostiniana, come metafisica dell’essere o metafisica della relazione. Dal primo punto di vista la realtà trascendente appare modello reale della società umana, mentre dal secondo punto di vista il riferimento al trascendente assume un valore metaforico.
Parole chiave: Agostino, De civitate dei, Teologia della storia, analogia, metafora, simbolo, Trinità
The Augustinian eschatology is fully expressed in «De civitate dei» and, in particular, in the frequent discussions about the level of existence of the celestial city and about the origin of the earthly one. The earthly coexistence of the members of the two cities makes it difficult to explain, at a theoretical level, the type of relationship existent between them and the kind of reality of the celestial city. The rules of rhetoric, of which Augustine was a teacher, suggest the possibility of a double interpretation dependent on the consideration of Augustinian metaphysics, as metaphysics of being or metaphysics of relationship. From the first point of view the transcendent reality appears as a real model of human society, while from the second point of view the reference to the transcendent takes the sense of a metaphor.
Keywords: Augustine, De civitate dei, Theology of history, analogy, metaphor, symbol, Trinity
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