Abstract |
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La gratuità e la violenza dell’irrompere della trascendenza nel mondo sono aspetti costitutivi dell’esperienza religiosa. È proprio la sua assoluta gratuità a essere portatrice di salvezza: tramite una limitazione della razionalità giustificatoria, il cui ordine indifferente rischia di essere per noi privo di valore, si opera una creazione di senso mediante la quale diventa possibile cogliere il nostro compito e il nostro ruolo nel mondo. Ma questa gratuità, se da una parte ha una carica utopica e liberatoria che la può far diventare stimolo a una rinnovata apertura verso gli altri, è anche radice della violenza fondamentalista quando pretende di farsi norma sociale.
The violent breaking out in the world of transcendence represents a constitutive aspect of religious experience. Precisely the gratuitousness of this act makes salvation possible: by limiting justificatory rationality, whose indifferent order is deprived for us of any sense, a production of meaning is created through which we define our task and our role in the world. This gratuitousness, besides its utopic power that opens it towards the other, is nevertheless also the root of fundamentalist violence when it claims to be a basis for social norms.
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