Abstract |
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Il testo disegna alcune coordinate per una riflessione teologica su gratuità e contingenza in interazione col linguaggio delle scienze. L’atteggiamento, come suggerito da C.Theobald, è caratterizzato cioè da accoglienza e postura di apprendimento. Prendendo distanza dalla tradizione della teologia naturale ? centrata su nozioni come causa e necessità – ci si orienta invece a una teologia della natura in cui lo sguardo di fede si fa prospettiva ermeneutica per la lettura del mondo che abitiamo. La contingenza del mondo appare così come espressione di una gratuità feconda e orientata al dono; come traccia di un Dio la cui onnipotenza sa declinarsi in forme non deterministiche, come misericordia che crea e fa crescere vita in libertà.
The essay provides some coordinates for a theological reflection upon contingency and gratuity as they interact with the language of science. The assumption, following the suggestion of C. Theobald, is characterized by an open attitude and a disposition to knowledge. Departing from the traditional natural theology – too centred on the notion of cause and necessity – the orientation is instead directed toward a natural theology in which the perspective of faith is a hermeneutic lens for the comprehension of our world. The contingency of the world appears thus as an expression of a rich gratuity oriented to the gift: the trace of a God whose omnipotence is not declined in deterministic form,and a form of mercy that creates and grows life in the spirit of freedom.
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