FILOSOFIA E TEOLOGIA
Sito ufficiale dell'Associazione Italiana per gli Studi di Filosofia e Teologia (AISFET)
 
Autore   Giuseppe BELLIA
Titolo   L’ambiguo rivelarsi di Dio nella natura e nella storia / / The ambiguous Revelation of God in Nature and History
Pagine 438-451
Abstract  

La comprensione dell’ossimoro «necessità–libertà» ha un percorso ermeneutico travagliato e le categorie etiche o filosofiche non sono adeguate per una lettura biblica attenta a recuperare il sentire originario, sorgivo ed esemplare della rivelazione divina. È il compito della teologia biblica, epistemologicamente attrezzata, saper cogliere nel contingente l’autorivelarsi di Dio. Specialmente nei due ambiti distinti e correlati del creato-natura, come luogo della necessità, e della storia, come regno del possibile, si dispiega un volto in chiaroscuro di Dio, della sua presenza ordinatrice del cosmo e del suo governo sapiente del mondo. Un’ambiguità non casuale ma programmatica che richiede ogni volta il libero esercizio della fede. La capacità di coniugare, e non di escludere, la libera e responsabile entità storica dell’uomo con il necessitato e insopprimibile aspetto naturale del creato, apre alla possibilità di una nuova conoscenza identitaria. L’umanità, concepita a immagine di Dio come realtà relazionale, ha la consapevolezza che l’incontro tra l’uomo e Dio è finalmente possibile nella natura teandrica di Cristo, luogo dove libertà e necessità coabitano.

To understand the ‘necessity-freedom’ oxymoron it needs a troubled hermeneutical journey, as it cannot be achieved through ethical or philosophical categories, which are inadequate for a biblical interpretation committed to going back to the original feeling, which came fromand is exemplary of the divine revelation. It is the task of an epistemologically-equipped biblical theology to perceive the self-revelation of God through the veil of the contingent. A chiaroscuro visage of God, his presence in the cosmos and his wise rule of the world, unfolds especially within two yet distinct related realms: creation/nature, representing the place of necessity, and history, the realm of the possible. Such ambiguity is not casual but programmatic, and requires every time a free exercise of faith. The ability to combine ? not to exclude ? the historical being of the man as a responsible entity together with the irrepressible naturalness of creation opens the possibility to a new self-understanding. Humanity, conceived in the image of God as a relational reality, is aware that the encounter between man and God is finally possible in the theandric nature of Christ, the space in which freedom and necessity cohabit.

     
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