Il saggio affronta il tema in questione cercando anzitutto di fornire criticamente una chiave di discorso filosofico-religiosa per delucidarlo. Essa consiste nel trasferire la nozione di «giustizia» nel suo terreno pertinente dell’esperienza antropologica, e quella di «giudizio di Dio» riportandola dalla sua aporetica rappresentazione teo-logica a una rappresentazione basata sull’esperienza religiosa. Si mette poi in luce la densità simbolica del «giudizio di Dio» e si analizzano le strutture semantiche della nozione di giustizia (rispettivamente sul piano giuridico, etico-morale e religioso). Si procede infine a una eidetica (a una focalizzazione nozionale) della giustizia e del giusto, e si analizza parallelamente la diade problematica di «giustizia e misericordia».
The essay discusses the topic at issue seeking first to give the key for a religious-philosophical approach enabling us to clear it. It consists on tranferring the notion of «justice» into its suitable field of anthropological experience and on switching the idea of «God’s judgment» from its aporetic theo-logical representation to one based on the religious experience. It then highlights the symbolical density of «God’s judgment» and analyzes the semantic structures of the notion of justice (on the juridical, ethical-moral and religious level). Finelly it affords a focusing on the notion of justice and right, and at the same time argues about the dialectics of «justice and mercy».
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