Abstract |
|
In questo saggio ci si accosta al tema del giudizio di Dio a partire dalla prospettiva messianica ed antiescatologica del filosofo ebreo-tedesco Hermann Cohen. L’autore chiarisce anzitutto come il profetismo messianico di Cohen non possa essere ridotto all’interpretazione dell’escatologia cristiana di pensatori come Karl Löwith e Jürgen Moltmann. Superando il pensiero mitico-escatologico del giudizio universale come giudizio finale, il giudizio di Dio è inteso da Cohen come quel giudizio quotidiano di Dio che permette la redenzione dell’uomo nel mondo e nel tempo. Il monoteismo sostituisce il fato e il destino del politeismo con il giudizio e la redenzione e basa il giudizio sugli attributi divini della giustizia e dell’amore. Il Dio che giudica non è il Dio che assolve o condanna in base al principio della retribuzione, ma è il Dio della remissione, della redenzione e della riconciliazione.
The paper addresses the theme of God’s judgement from the messianic perspective of Jewish-German philosopher Hermann Cohen. The author explains that Cohen’s messianic prophetism can not be reduced to the interpretation of a Christian eschatology such as that of Karl Löwith and Jürgen Moltmann. Cohen goes beyond the mythical and eschatological thought which defines Universal Judgement as the Last Judgement. According to Cohen, God’s judgement occurs every day making possible a redemption of mankind in the world and in time. The Fate and the Destiny of polytheistic religions are replaced by judgement and redemption in Christian monotheism, and God’s judgement rests on justice and love. The God who judges is not the God who absolves or condemns according to the principle of retribution, but rather a God of remission, redemption and reconciliation.
|