Abstract |
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Le quattro tappe che scandiscono il racconto
dell'Esodo (con integrazioni, soprattutto dal Deuteronomio)
segnano un itinerario non soltanto geografico ma teologico.
La prima tappa è la liberazione dall'Egitto, dove
Israele è straniero e schiavo, ed ha come protagonista
Dio (con la mediazione di Mosè). Con la seconda -
il deserto - inizia la costruzione di Israele come popolo
di Dio: il deserto esige una fede/fiducia sovrumana nell'azione
divina, che con i suoi miracoli rende vivibile uno spazio
umanamente invivibile. La terza tappa – decisiva –
è l'Alleanza, che trova la sua espressione nel dono
e vincolo della Legge: l'amore a Dio e al prossimo. La quarta
è la terra promessa come il luogo in cui fede e osservanza
della Legge andranno vissute nella quotidianità.
La teologia dell'Esodo disegna, nel rapporto tra Dio e l'uomo,
un'antropologia che si differenzia sia dalla comunità
naturale di tipo organico, che ha dominato il mondo antico,
sia da una società centrata sull'individuo come soggetto
di diritti, quale quella che si è affermata con la
modernità; e disegna un “terzo uomo”
la cui soggettività è definita dall'esperienza
del dover-essere come amore a Dio che prende corpo nell'amore
agli uomini.
The four stages that scan the story of Exodus (with integrations,
above all from Deuteronomy) mark not only a geographical
but also a theological itinerary. The first stage is the
liberation from Egypt, where Israel is foreigner and slave,
and has as protagonist God (with Moses’ mediation).
In the second stage – the desert – the construction
of Israel as God’s people begins: the desert demands
a superhuman faith/trust in divine action, which with His
miracles makes liveable an unliveable space. The third stage
– decisive – is the Holy Alliance that finds
its expression in the gift and in the bond of the Law: love
for God and neighbour. The fourth is the Promised Land as
the place where faith and observance of the Law will be
lived daily. The theology of Exodus draws, in the relation
between God and man, an anthropology that differs both from
the natural organic community which has dominated the ancient
world and from the modern society grounded on the individual
as subject of rights; it sketches a “third man”
whose subjectivity is defined by the experience of the duty
to love God, which realizes itself in love for men. |