Abstract |
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L’indagine filosofica e la sua trasmissione
didattica, così come si realizzano nella relazione
tra maestro ed allievo, permettono di interrogare ed evidenziare
alcuni aspetti cogenti della stessa natura del concetto.
In un’ottica adorniana il concetto coglie la realtà
tramite la mediazione del linguaggio e la definizione di
una terminologia; allo stesso tempo, un tale sforzo definitorio
rischia di smarrire la relazione con l’obiettività
nella reificazione linguistica. Emerge qui la natura paradossale
del concetto, la sua coestensiva eccedenza e insufficienza
nei confronti della «cosa». Seppur da prospettive
differenti, Georg Simmel e Theodor W. Adorno colgono nella
modernità, e nella sua costituiva crisi delle istanze
gnoseologiche umane, la dimensione nella quale sviluppare
sia una critica della nozione filosofica di «profondità»
sia un suo recupero all’interno di una nuova topica
della relazione soggetto-oggetto.
From an Adornian point of view, the concept grasps reality
through the mediation of language and the definition of
terminology; at the same time this effort of definition
risks losing the relation with objectivity in linguistic
reification. The paradoxical nature of the concept, its
coextensive excess and deficiency in comparison with the
“thing”, emerges here. Even if from different
perspectives, Georg Simmel e Theodor W. Adorno find in modernity,
and in its crisis of human gnosiological instances, the
ground in which developing both a criticism of the philosophical
notion of “profundity” and its recovery in a
new topic of the subject-object relation.
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