FILOSOFIA E TEOLOGIA
Sito ufficiale dell'Associazione Italiana per gli Studi di Filosofia e Teologia (AISFET)
 
Autore   Paolo CALONI
Titolo   Il mito e la memoria nella filosofia di Hans Blumenberg
Pagine   570-586
Abstract  

Nella filosofia di Hans Blumenberg, il mito svolge una funzione antropologica fondamentale: prendere le distanze dall’assolutismo della realtà, cioè dalla condizione che precede un mondo significativo. Il mito alleggerisce l’uomo dal peso della verità e crea un mondo di significati articolabili, scongiurando il pericolo del vuoto di senso. L’approfondimento della struttura ambigua della memoria, in cui conservazione e distruzione convivono in una tensione contraddittoria, permette di cogliere con più chiarezza il rapporto del mito col passato. Il mito oblia e al tempo stesso conserva memoria della soglia, cioè della propria origine immemoriale: in questo senso è memoria dell’immemoriale. La dialettica di oblio e memoria, assenza e presenza permette di interpretare la filosofia di Blumenberg come una fenomenologia dell’assenza: infatti, la frattura fra uomo e realtà è condizione per la ricerca se non del senso almeno di un senso. Blumenberg conduce così un’attenta analisi del rapporto aporetico fra uomo e realtà mettendone in mostra la precarietà e l’inesausto tentativo di realizzarlo.

In Hans Blumenberg, myth has a fundamental anthropological function: to escape the absolutism of reality. Myth relieves man of truth’s weight and creates a world of malleable meanings, exorcising the danger of the lack of sense. The deepening of the ambiguous structure of memory consents to better understand the relation of the myth with the past. Myth forgets and at the same time preserves the memory of the threshold, that is, of its immemorial origin. The oblivion-memory, absence-presence dialectics, allows us to explain the Blumenberg philosophy as a phenomenology of absence: in fact, the fracture between man and reality entitles us to research, if not the sense, at least a sense.

     
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