FILOSOFIA E TEOLOGIA
Sito ufficiale dell'Associazione Italiana per gli Studi di Filosofia e Teologia (AISFET)
 
Autore  
Massimo GIULIANI
Titolo  
Magia e superstizione nella tradizione ebraica
Pagine  
606-621
Abstract  

Il saggio intende esplorare la specificità della "magia ebraica" e ne individua le radici nel crocevia delle culture mediterranee e mediorentali più antiche. Miti come quelli di Lilith e del dibbuk, l'uso magico dell'alfabeto ebraico, amuleti e talismani, pozioni e portafortuna intercettano i tradizionali principi e i precetti della fede ebraica, ed interagiscono con essi fino al giorno d'oggi. Residui di magia nella ritualità ebraica sono inoltre, secondo gli studiosi (tra cui Gershom Scholem), la mezuzà e i tefillin (filatteri), tra i comandamenti più osservati dagli ebrei di tutto il mondo. Conclude il saggio il racconto di un episodio emblematico della vita giovanile di Israel ben Eliezer, il fondatore del chassidismo, che descrive un atto di qabbalà pratica.

The paper aims to single out the peculiarity of “Jewish magic” and finds its roots in the cross-road of the oldest Mediterranean and Middle Eastern cultures. Myths such as those of Lilith and the dibbuk, the magic use of the Hebrew alphabet, amulets and talismans, potions and good luck charms, intercept the traditional principles and rules of faith and interact with them up to the present. According to the scholars (among whom Gershom Scholem) the mezuzà and the tefillin (phylacteries), among the most observed precepts by the Jews all over the world, are remains of magic in Jewish rituals. The description of an act of practical qabbalà performed, in his youth, from Israel ben Eliezer, the founder of chassidism, closes the paper.

     
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