La superstizione sembra sfuggire a qualsiasi
tentativo di definizione. Non è un fenomeno psicologico,
né ha un’epistemologia peculiare. Cosa qualifichi
certe credenze come superstiziose dipende largamente dal
contesto e non disponiamo di un criterio per demarcare in
linea di principio ragione e superstizione. Ma questo significa
soltanto che non possiamo che deliberare nel merito, di
volta in volta, secondo il miglior argomento. E questo rivela
che non è possibile sottrarre al giudizio quello
che crediamo. Nella lotta alla superstizione non c’è
più di questo, ma niente di meno. Da questo punto
di vista la superstizione dice qualcosa della razionalità
e della religione.
Superstitio seems to escape every attempt of definition:
it is not a psychological phenomenon and it does not have
a peculiar epistemology. What labels some beliefs as superstitious
depends broadly on the context and we don’t have a
criterion to mark the boundaries between reason and superstition.
We can only decide about this from time by time according
to the best argument. That means that we cannot avoid judging
our beliefs. In the struggle against superstition there
is nothing more, nothing less. From this point of view superstition
says something about reason and religion. |