Abstract |
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Nella terza parte del Leviathan Hobbes
compie un’ampia ridefinizione terminologica dei termini
biblici. La stessa cosa avviene nella seconda parte, che
è dedicata alla politica. Ci si chiede se si possa
parlare di un tentativo di fondare una teologia scientifica,
ossia di una teologia, per usare il linguaggio hobbesiano,
“geometrica”. Per capirlo è necessario
indagare l’impatto che le indagini teologiche hanno
nel complesso del pensiero politico hobbesiano. L’attenzione
è, dunque, focalizzata sulla passione della paura,
che è la passione che spinge gli uomini ad uscire
dallo stato di natura, ma è anche il fondamento naturale
della religione pagana. L’indagine teologica che Hobbes
propone nella seconda metà del Leviathan ha lo scopo
di sottrarre la paura all’influenza della Chiesa che,
inquinando il significato originario delle Scritture, gioca
su tale passione per ottenere quel potere temporale che
spetterebbe unicamente al sovrano civile.
In the third part of the Leviathan Hobbes carries out a
large redefinition of Biblical terms. The same thing occurs
in the second part concerning politics. One asks if it is
possible to speak of an attempt to found a scientific theology,
or – using Hobbes’ language – a “geometrical”
theology. To find an answer, the author investigates the
impact of the theological enquiries into Hobbes’s
political thought. The attention is focused on “fear”,
the passion that compels men to come out of their natural
state, but it is also the foundation of pagan religion.
The theological enquiry proposed by Hobbes in the second
part of the Leviathan aims to remove fear from the influence
of the Church that speculates on this passion, by corrupting
the original meaning of the Scriptures, to obtain a secular
power that should be due only to the civil sovereign. |