Abstract |
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In occasione dell’uscita del recente
volume di Johann Baptist Metz, Memoria passionis, di cui
è in corso di pubblicazione la traduzione italiana,
si analizzano alcuni aspetti rilevanti della «nuova
Teologia Politica» dell’Autore, il suo nucleo
teologico-fondamentale e cristologico, il suo richiamo al
tema della teodicea e dell’apocalisse, nel tentativo
di combattere l’attuale «autoprivatizzazione
della chiesa cattolica» e di teorizzare, attraverso
il richiamo a quei temi, la necessità di una chiesa
«col viso rivolto al mondo». In tale contesto
si propongono talune riflessioni preliminari sul rapporto
tra questa «nuova teologia politica» e la teologia
politica classica di Carl Schmitt, dove si evidenziano alcuni
elementi di prossimità e distanza nelle rispettive
concezioni teologico-politiche dei due autori.
On the occasion of the appearance of Johann Baptist Metz’s
recent work, Memoria passionis, forthcoming in an Italian
translation, the paper tackles some important aspects of
the author’s “new Political Theology”:
its fundamental-theological and Christological nucleus,
its call to theodicy and apocalypse in the attempt to combat
the “self-privatization of the Catholic Church”
and to theorize the necessity of a church “with the
face turned to the world”. In this context some introductory
remarks on the relationship between this “new political
theology” and the classical political one of Carl
Schmitt are proposed. |