Abstract |
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Una prospettiva ricorrente nel pensiero
moderno attribuisce all’immaginario sociale di matrice
religiosa un ruolo statico, epistemologicamente degradato
e politicamente negativo, in quanto mero veicolo di assoggettamento
della collettività all’autorità. La
filosofia di Paul Ricoeur ci invita invece ad individuare
una diversa configurazione del rapporto tra politica, religione
e immaginazione, focalizzata sulle risorse di creatività
che possono scaturire dalla lettura dei testi della tradizione
biblica. Il risultato potrebbe essere, in questo senso,
non tanto una sacralizzazione della legge, quanto una sua
inclusione nel dinamismo di un amore che rigenera la libertà
e chiama alla responsabilità. L’immaginazione
contribuisce così alla costituzione di un’identità
narrativa, che vive di un processo di interpretazione sempre
aperto, traendo alimento dalla tensione insopprimibile tra
ideologia e utopia.
A recurring perspective in modern thought ascribes to the
social imagination of religious matrix a static role, epistemologically
degraded and politically negative, as mere vehicle of collective
submission to authority. Paul Ricoeur’s philosophy
helps us to determine a different configuration of the relation
among politics, religion and imagination focused on the
creative resources that may spring from the reading of the
texts of Biblical tradition. The result may be, not so much
a sacralization of law, as its inclusion in the dynamics
of a love that regenerates freedom and calls men to responsibility.
Therefore, imagination contributes to the setting up of
a narrative identity that lives on an always open interpretive
process and nourishes itself from the irrepressible tension
between ideology and utopia. |