Abstract |
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Punto non secondario della Fenomenologia
è il collegamento tra moralità intersoggettiva
e religione. L’unica alternativa alla reciproca condanna
è il reciproco perdono. Dato che non esiste un’istanza
superiore ai soggetti, che abbia il potere di imporre loro
una verità unificatrice, i soggetti stessi devono
partire dal perdono reciproco. In quel momento appare Dio,
come Hegel stesso scrive passaggio che chiude il capitolo
sulla morale, che già guarda alla religione. Con
ciò Hegel ha posto nella Fenomenologia un canone
non superabile – e che perciò anche non deve
essere dimenticato. La tesi illuminista dell’unità
di religione e morale riceve un nuovo esito: già
l’indipendenza della morale vive della religione –
e ciò può darsi soltanto se anche la religione
afferma la sua singolarità.
The connection between inter-subjective morality and religion
is not a secondary point of Hegel’s Phenomenology.
The only alternative to mutual condemnation is mutual forgiveness.
Since a superior solicitation that could have the power
to impose on men a unifying truth does not exist, the same
subjects must begin from mutual forgiveness. In that moment
God appears, as the same Hegel writes in the passage that
ends the chapter on morality that is already looking at
religion. Hegel has put in the Phenomenology a canon that
cannot be overcome and for this reason should not be forgotten.
The Enlightenment thesis of unity of religion and morality
receives a new outcome: the independence of morality lives
on religion and this can happen only if religion states
its singularity. |