FILOSOFIA E TEOLOGIA
Sito ufficiale dell'Associazione Italiana per gli Studi di Filosofia e Teologia (AISFET)
 
Autore  
Dietrich KORSCH
Titolo  
Il proprio della religione nella Fenomenologia
Pagine  
592-595
Abstract  

Punto non secondario della Fenomenologia è il collegamento tra moralità intersoggettiva e religione. L’unica alternativa alla reciproca condanna è il reciproco perdono. Dato che non esiste un’istanza superiore ai soggetti, che abbia il potere di imporre loro una verità unificatrice, i soggetti stessi devono partire dal perdono reciproco. In quel momento appare Dio, come Hegel stesso scrive passaggio che chiude il capitolo sulla morale, che già guarda alla religione. Con ciò Hegel ha posto nella Fenomenologia un canone non superabile – e che perciò anche non deve essere dimenticato. La tesi illuminista dell’unità di religione e morale riceve un nuovo esito: già l’indipendenza della morale vive della religione – e ciò può darsi soltanto se anche la religione afferma la sua singolarità.

The connection between inter-subjective morality and religion is not a secondary point of Hegel’s Phenomenology. The only alternative to mutual condemnation is mutual forgiveness. Since a superior solicitation that could have the power to impose on men a unifying truth does not exist, the same subjects must begin from mutual forgiveness. In that moment God appears, as the same Hegel writes in the passage that ends the chapter on morality that is already looking at religion. Hegel has put in the Phenomenology a canon that cannot be overcome and for this reason should not be forgotten. The Enlightenment thesis of unity of religion and morality receives a new outcome: the independence of morality lives on religion and this can happen only if religion states its singularity.

     
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