FILOSOFIA E TEOLOGIA
Sito ufficiale dell'Associazione Italiana per gli Studi di Filosofia e Teologia (AISFET)
 
Autore   R. REPOLE
Titolo  
«E il Verbo si fece carne» (Gv 1. 14). Lettura teologica in margine al Prologo giovanneo
Pagine  
485-494
Abstract  

Il Prologo del Vangelo di Giovanni ha il suo apice laddove si proclama che “il Verbo si fece carne”. È una vetta della riflessione cristologica del Nuovo Testamento che, proprio per questo, custodisce il mistero del Logos di Dio e dell’uomo nella sua carne che Egli è diventato. Il saggio propone una rilettura creativa di alcune importanti pagine della teologia novecentesca che, proprio sulla scia del mistero contenuto in nuce nel prologo giovanneo, possono essere rivisitate come una approfondita meditazione Il prologo della “unità nella distinzione” di Logos e carne. Si comincia con il rilevare come l’uomo nella sua carne sia fatto per il Logos che doveva incarnarsi per passare a considerare, in un secondo momento, come il Logos, che è anche il Figlio unigenito del Padre, sia“connaturale” all’uomo nella sua carne. L’ultima tappa concerne, infine, la riflessione su alcune conseguenze del fatto che il Figlio di Dio incarnato non possa tornare alla gloria che aveva prima di incarnarsi se non con quella carne che ha liberamente e amorevolmente assunto.

John’s Prologue reaches its apex where it proclaims that “the Logos became flesh.” This is a summit of the Christological reflection on the New Testament, which enshrines the mystery of God’s Logos and of man in his flesh that He has become. The essay proposes a creative reading of some important passages of twentieth-century theology which, following the trail of mystery contained in nuce in John’s prologue, may be read as an exhaustive meditation of the “unity in distinction” of Logos and flesh: Man in his flesh is made for the Logos and the Logos, only- begotten Son of Father, has the same nature of man in his flesh. The paper closes with a reflection on some consequences of the fact that the incarnated Son of God may return to the glory that He had before being incarnated only with that flesh which He has freely and lovingly assumed.

     
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