FILOSOFIA E TEOLOGIA
Sito ufficiale dell'Associazione Italiana per gli Studi di Filosofia e Teologia (AISFET)
 
Autore   Enrico GUGLIELMINETTI
Titolo  
Carne/Tenebra. Per un’interpretazione filosofica del «Prologo» di Giovanni
Pagine  
495-502
Abstract  

La storia delle interpretazioni del cristianesimo assomiglia a un conflitto di attribuzioni. Data una qualsiasi “quota” o parte di mondo, posso sempre chiedere: è carne, o è tenebra? E’ come nel caso di Guido da Montefeltro (Inferno, XXVII) : San Francesco tira da una parte, il diavolo tira dall’altra. Dopo il peccato originale, il mondo potrebbe essere tutto tenebra (salvo il Cristo). Oppure – viceversa – il mondo (salvo il Maligno?) potrebbe essere/diventare la carne stessa gloriosa di Dio, in una sorta di panlogismo cristiano, connotato o meno escatologicamente. Oppure ancora la verità sta nel mezzo? Forse. Ma, allora, dove sta il “mezzo”? L’articolo proietta il «Prologo» sulla scena del Giudizio (o, viceversa, il Giudizio sulla scena del «Prologo»), tentando di argomentare come la differenza di “carne” e “tenebra” abbia effetti di doppia assegnazione. Forse accade più sovente come a Buonconte da Montefeltro, figlio di Guido: anche nel suo caso (destini di famiglia…) l’angelo tira da un lato, il diavolo tira dall’altra: ma questa volta è l’angelo che vince (Purgatorio, V). La doppia assegnazione, per cui ciò che sembrava “tenebra” si rivela essere “carne” (o viceversa), è – comunque – un effetto di «Prologo». Il «Prologo» del resto non descrive la realtà, la cambia. Tra le altre cose, cambia il Giudizio.

The history of the interpretations of Christianity resemble a conflict of attributions. Given any “quota” or part of the world, I can always ask: is it flesh, or is it darkness? Projecting the Prologue on the scene of the Judgement (or vice versa, the Judgement of the scene of the “Prologue”), the paper tries to set forth how the difference of “flesh” and “darkness” has the effect of a double attribution: what seemed “darkness” reveals itself to be “flesh” (or vice versa), as an effect of “prologue”. The “Prologue” moreover does not describe reality; it changes it. Among other things, it changes the Judgement.

     
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