Abstract |
|
Nel pensiero di Kant sono numerosi gli
elementi che possono far pensare ad una sua completa inattualità
ai fini di un’ermeneutica filosofica del cristianesimo.
Altrettanto numerosi e non meno importanti sono però
gli elementi in cui è possibile ravvisare le ragioni
di una sua persistente attualità: innanzitutto la
forte istanza critica antifondamentalista insita nel suo
pressante invito ad uno critico della ragione in teologia.
Più in particolare la sua lezione appare tuttora
importante per i seguenti punti: 1) la delimitazione dell’ambito
di validità della conoscenza scientifica per far
posto alla fede razionale in quanto capace di dischiudere
lo spazio per il pensiero di quel «mistero assoluto»
che noi possiamo conoscere solo come «inconoscibile»
e possiamo ammettere appunto solo tramite una speciale forma
di «fede razionale»; 2) l’elaborazione
di un’onto-teologia «critica» che, seppure
dichiarata incapace di dimostrare l’esistenza del
proprio oggetto, è in grado di determinarne adeguatamente
l’idea in «quanto ideale della ragione»,
in grado di fornire una «criteriologia del divino»
di natura filosofica; 3) l’aver richiamato l’importanza
dell’etica come via a Dio e l’aver fatto valere
la ragion pratica come correttivo critico degli aspetti
sacrali del cristianesimo; 4) l’aver affrontato il
«paradosso teologico» per eccellenza, che già
san Tommaso d’Aquino formulava dicendo che in questa
vita «Deum tamquam ignotum cognoscimus», senza
la pretesa di scioglierlo razionalisticamente ma mantenendolo
in tutta la sua portata veritativa, salvaguardando così
la dimensione del mistero e della trascendenza di Dio; 5)
l’aver sottolineato con forza il nesso fondativi tra
fede e libertà.
The factors, which lead us to consider Kant’s thinking
completely outdated for a philosophical hermeneutics of
Christianity, are numerous. But likewise numerous and not
less important are the factors in which it is possible to
recognize the reasons for its persistent actuality: above
all the strong implicit anti-fundamentalism, and particularly
1) the delimitation of the sphere of validity of scientific
knowledge; 2) the elaboration of a critical onto-theology;
3) the importance of ethics as a path to God and of practical
reason as critical corrective for the sacred aspects of
Christianity; 4) the confrontation with the “theological
paradox” par excellence – “Deum tamquam
ignotum cognoscimus” – without the pretension
of solving it; 5) the strong underlining of the founding
links between faith and liberty. |