Abstract |
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Il prologo di Giovanni viene presentato
come la sintesi teologica introduttiva al Quarto Vangelo,
mettendo in evidenza soprattutto “che” il Cristo
è il Rivelatore di Dio Padre, mentre la narrazione
evangelica racconta “come” questa rivelazione
è stata offerta. Il termine Logos, nell’uso
giovanneo, non dipende dalla filosofia greca, quanto piuttosto
dalla tradizione ebraica della Sapienza e dalla predicazione
apostolica della Parola: l’uomo Gesù è
mostrato con solenne enfasi come il segno visibilmente luminoso
della stessa vita divina, essendo interamente pieno del
dono della rivelazione. Le risposte che gli uomini riservano
a tale proposta variano dal rifiuto all’accoglienza:
ma solo nella disponibile accoglienza di questa luce è
possibile per l’uomo diventare figlio di Dio. L’articolo
propone un essenziale commento esegetico al testo di Gv
1,1-18: seguendo la linea esegetica che fu del padre Ignace
de la Potterie, vengono affrontati i principali snodi teologici
del brano con solo brevi accenni alle grandi questioni critiche.
The paper proposes an essential exegesis of John 1,1-18,
following the lines of Padre Ignace de la Potterie. John‘s
Prologue is presented as the opening theological synthesis
to the Fourth Gospel, underlining above all “that”
Christ is the Revealer of God the Father, while the Gospel’s
narration tells “how” this revelation has been
offered. The term Logos, in John’s use, does not depend
on Greek philosophy, but on the Jewish tradition of Wisdom
and on the apostolic preaching of the Word: the man Jesus
is indicated as the luminous sign of divine life itself,
being completely full of the gift of revelation. Men may
accept or refuse this proposal, but only in the free reception
of this light is it possible for man to become the Son of
God. |