Il principio della separazione tra fenomeni naturali e valori morali, implicito nella fisica classica newtoniana e codificato da Kant nella sua Critica della Ragion Pura, rimane sostanzialmente inalterato fino alla seconda metà del XX° secolo quando le scienze delle natura devono affrontare lo studio di sistemi naturali complessi quali l’ecologia e il clima, non più investigabili sulla base dei tradizionali paradigmi epistemologici. Le assunzioni che devono essere fatte per definire i protocolli di indagine, le congetture teoriche e la modellizzazione matematica di questi sistemi devono infatti affiancare al dato empirico postulati di ordine valutativo in cui possono essere comprese anche le categorie di giusto/ingiusto. Si presentano e si discutono tre esempi relativi allo studio della biodiversità, agli scenari emissivi nelle scienze del clima e alla analisi di rischio per sistemi naturali e antropici soggetti a pericoli naturali o tecnologici.
Parole chiave: fatti e valori; scienze naturali dei sistemi complessi
The philosophical principle of distinction between facts and values, underpinning the classical Newtonian physics and hypostatized by the Kantian Critique of Pure Reason, holds its standing till the second half of the 20th century. By that time, the scientists are called to face the challenge of very complex systems like those investigated by the ecological and climate sciences where the traditional epistemological paradigms are no longer applicable. The assumptions that are to be made in the setting of experimental protocols as well as in the theoretical conjectures and mathematical modeling of these systems have to take into account, besides the empirical data, judgments based on ethical or more extensive cultural categories. Three examples are presented and discussed concerning biodiversity, climate change (emission scenarios) and the risk assessment of natural and anthropic systems subjected to natural or technological hazards.
Keywords: facts and values; natural sciences of complex systems