Abstract |
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Oggetto del presente saggio è il fenomeno della paura, così come questo è stato esplicato nell’asse Aristotele-Spinoza-Heidegger e distinto da forme ad esso analoghe come angoscia, terrore, fobia, orrore, panico, ansietà, timore. A partire dal φόβος ἐκ ϕαντασίας di Aristotelee attraverso la categoria del metus in Spinoza e in seguito tramite la distinzione tra «paura» (Furcht) e «angoscia» (Angst), differenziazione che Martin Heidegger riprende da Kierkegaard e che eserciterà grande influsso anche sulla psicologia cognitiva, si effettuerà un excursus della paura come fenomeno intenzionale-rappresentativo. Del fenomeno fobico organizzato attorno all’asse φόβος/metus/Furcht si mostreranno sia la doppia logica intenzionale che le precipue modalità fenomenologico-temporali, indicando anche le condizioni del superamento di questa logica, presenti in nuce non solo nelle pieghe della storia filosofica del concetto, bensì anche in quella figura mitica del φόβος che è la rappresentazione iliadica dello scudo di Agamennone. Sarà dunque il mito, infine, a suggerire la risoluzione di problemi formulati nel linguaggio della filosofia e delle scienze umane.
Parole chiave: Paura come oblio della realtà, Aristotele, Spinoza, Heidegger, Scudo di Agamennone
The essay analyses the phenomenon of fear, as it was explained in the Aristotle-Spinoza-Heidegger axis and distinct from similar forms like terror, phobia, horror, panic, anxiety. An excursus of fear as an intentional-representative phenomenon is carried out, starting from Aristotle's φόβος ἐκ ϕαντασίας and through the category of metus in Spinoza and later through the distinction between «fear» (Furcht) and «anguish» (Angst) (a differentiation that Martin Heidegger takes from Kierkegaard and that wouldexert great influence on cognitive psychology). The intentional double logic of the phobic phenomenon organized around the φόβος/metus/Furcht axis is shown, as are the main phenomenological-temporal modesand the conditionsrequired to overcome this logic,these latter present in nuce not only in remote folds of the philosophical history of the concept but also in the mythical figure of the φόβος, which is the Iliadic representation of Agamemnon's shield. Ultimately, it is the myth that suggests the resolution of problems formulated in the language of philosophy and the human sciences.
Keywords: fear as oblivion of reality, Aristotle, Spinoza, Heidegger, Agamemnon’s shield
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