Abstract |
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Il legame tra l’enciclica Laudato si’ ed il santo di Assisi appare evidente da elementi estrinseci, quali il nome scelto da Bergoglio come papa ed il titolo della lettera. Vi sono anche similitudini intrinseche: non solo la preoccupazione e l’amore per il mondo e le sue creature, ma anche la prevalente attenzione per i poverie gli esclusi dal processo produttivo. L’enciclica peròsi pone nel solco non solo di san Francesco - come volutamente dichiarato –ma ancor di più in quello della tradizione minoritica e delleletture storiografiche più recenti del Poverello di Assisi, la cui realtà storica resta sullo sfondo. Il papa non cita alcuno scritto del santo, a parte il Cantico di frate Sole, e le uniche agiografie citate sono quelle ufficiali di Tommaso da Celano e san Bonaventura. Tuttavia non si può giudicare l’eredità del messaggio di san Francesco, cui si richiama il papa, soltanto sulla base di considerazioni degli storici di professione escludendo qualsiasi dimensione che non sia quella del rigido inserimento del personaggio nel suo tempo.
The connection between the encyclical letter Laudato si’ and St. Francis is clearly hinted already by the name chosen by the Pope and the title of his letter. Yet there are also thematic connections — care and love for the world and its creatures as well as attention for the poors and the those who found themselves excluded from progress. More than in the line of St. Francis — as explicitly declared — the letter takes inspiration from the Friars Minor’s tradition and from more recent historiographical readings of the saint. The Pope does not quote any text written by St. Francis — a part from Cantico di frate Sole — and refers only to official hagiographies by Tommaso da Celano and St. Bonaventura. However, it is not possible to value St. Francis’ legacy and his message — to whom the Pope refers — only on the base of historiographical research, thus excluding every other dimension but mere historical contextualization.
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