Il presente contributo si interroga sulla questione problematica di una presunta ricaduta nella metafisica della fenomenologia ad opera di Michel Henry. In tal senso se Henry introduce Dio si tratterà di interrogarsi su quale sia il Dio di cui parla, sul suo statuto fenomenologico. L’analisi conduce alla formulazione di una serie di punti nodali che ci permettono di approfondire la tematica e di mostrare l’assoluta novità del pensiero henryano: la fenomenologia della Vita conduce ad una formulazione di Dio come immanenza non come trascendenza.
This essay focuses on Henry's phenomenology and on its supposed problematic fallinto metaphysics. When Henry introduces in his philosophy the concept of God, the analysis should focus on what is the meaning of this God and precisely on what is His/Her phenomenological status. This essay aims to investigate this question and to reveal the novelty of Henry’s thinking about God. The phenomenology of life offers the possibility to think God as immanent rather than in its transcendent.
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