L’articolo si propone di introdurre il lettore italiano a Hugo Bergmann, intellettuale e pensatore ebreo purtroppo ancora poco studiato. Originario di Praga, nei primi due decenni del Novecento Bergmann era stato protagonista della rinascita culturale della comunità ebraica locale. In seguito, egli divenne presto una figura importante all’interno del sionismo centro-europeo prima e poi in Palestina, dove occupò posizioni di rilievo in importanti istituzioni come l’Università Ebraica e la Biblioteca Nazionale. Sulla base di un ciclo di lezioni tenute a Gerusalemme nel 1956, questo contributo cerca di ricostruire la prospettiva filosofica di Bergmann sottolineandone i suoi tratti umanistici e lo sforzo di trovare un punto di contatto con la sua credenza religiosa.

The article aims to introduce the Italian readers to Hugo Bergmann (1883–1975), a still underestimated figure in the frame of contemporary Jewish intellectual history and thought. Originally from Prague, where he leaded the local Jewish cultural renaissance in the first two decades of XX century, Bergmann soon became a prominent figure first within Central-European cultural Zionist institutions and later in Palestine, where he occupied central roles both within the newly established Hebrew University and in the National Library. Drawing on a cycle of lectures that Bergmann held in Jerusalem in 1956, the article tries to reconstruct Bergmann’s philosophical view by highlighting his humanistic approach and the effort to connect it with his religious belief.