FILOSOFIA E TEOLOGIA
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Autore   Jürgen WERBICK
Titolo   L’insuperabile debolezza di Dio per gli uomini. Dove porta la teologia la teoria dell’onnipotenza di Dio / God’s unsurpassable weakness for men. Where the theory of God’s omnipotence leads theology
Pagine   175-191
Abstract  

Il saggio intende mettere in questione il concetto tradizionale dell’onnipotenza di Dio, contrapponendovi la cifra, di ascendenza schellinghiana, della ‘debolezza’ di Dio. Dopo aver fatto rilevare l’ambivalenza che connota il ‘potere’ divino, soprattutto quando è gestito da re e sacerdoti, si passa a esaminare le aporie e le tensioni che percorrono la teoria classica della onnipotenza divina, intesa come la compiuta perfezione di «poter fare tutto ciò che si vuole», senza alcun limite. Si prendono poi in esame e si giudicano insufficienti i vari tentativi fatti per superare tali aporie e tensioni rimanendo all’interno dello stesso schema concettuale. Si conclude abbozzando in positivo un’idea della potenza divina non più sulla linea di un accrescimento illimitato ma su quella di un «accrescimento in relazione», quale «potere di relazione» o «potere di conferire potere», fino a coinvolgere la libertà altrui nella partecipazione alla sua buona volontà. Non senza il rischio del rifiuto e quindi la messa in conto di una «insuperabile debolezza» per l’uomo.

This essay intends to question the traditional concept of God’s omnipotence, contrasting it with the cipher, of God’s ‘weakness’, derived from Schelling. It starts with noticing the ambivalence that connotes the divine ‘power’, especially when it is controlled by kings or priests. Then, it examines the aporiae and the tensions that run through the classical theory of divine omnipotence, conceived as the complete perfection of «being able of doing everything one wants», without any limit. Subsequently, the essay examines and considers insufficient the many efforts made to overcome such aporiae and tensions while remaining in the same conceptual scheme. It concludes sketching an idea of divine power that is no longer conceived as unlimited augmentation, but it is seen as an «augmentation in relation»; it is a «power of relation» or a «power to bestow power». Ultimately it will involve the freedom of others in the participation of his good will. There is always the risk of refusal that might entail an «unsurpassable weakness» for men.

     
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