FILOSOFIA E TEOLOGIA
Sito ufficiale dell'Associazione Italiana per gli Studi di Filosofia e Teologia (AISFET)

 
Autore   Rosa Maria LUPO
Titolo   L’opacità abbagliante di Dio. Sull’ermeneutica diacritica del divino di Richard Kearneys/ The Glaring Opacity of God. On Richard Kearney’s Diacritical Hermeneutics of God
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Abstract

La filosofia delle religioni di stampo fenomenologico (Söderblom, van der Leeuw ed Otto all’inizio) sottolinea l’impossibilità di una definizione concettuale di Dio e considera il sacro come l’oggetto proprio della religione. Il sacro è una realtà ossimorica, poiché essa è allo stesso tempo opaca e abbagliante, nel senso che essa sfugge ad una intuizione eidetica oggettivante, bensì è percepita nel corpo in un modo immediato ed anche sconvolgente. Come mostra Richard Kearney, a livello del percepire nel corpo la soggettività lavora sull’Alterità, che è il fenomeno del suo Erlebnis carnale, attivando operazioni di ermeneutica diacritica grazie al ruolo dell’immaginazione e sotto la condizione della fiducia nell’Altro per abitare lo spazio dell’irriducibile distanza fra la soggettività e l’Alterità.

Phenomenological philosophy of religion (Söderblom, van der Leeuw and Otto at the beginning) stresses the impossibility of a conceptual definition of God and considers the sacred as the very object of religion. The sacred is an oxymoronic reality, because it is at the same time opaque and glaring, in the sense that it escapes an eidetic objectifying intuition, but is felt in the body in an immediate and also upsetting way. As Richard Kearney shows, on the level of feeling through the body subjectivity works on the Otherness, which is the phenomenon of its carnal Erlebnis, activating hermeneutical diacritical operations thanks to the role of imagination and under the condition of confidence in respect of the Other in order to move in the space of the irreducible distance between subjectivity and Otherness.

     
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