Il presente saggio analizza due filoni interpretativi del pensiero di Nietzsche che, a partire dalla metà del secolo scorso, tentano di neutralizzare la carica eversiva del suo discorso, riconducendolo a prospettive più tranquillizzanti, vuoi di matrice razionalistica, vuoi di matrice cristiana. In particolare si è mostrato come entrambi gli approcci risultino assai deboli nella misura in cui prendono le mosse da un misconoscimento della presenza in Nietzsche, a fianco di una denuncia della mala fede con cui la società fa uso dei principi fondamentali della morale tradizionale, di una critica ben più estrema, mirante a mettere in discussione e spodestare tali valori nel loro paradigma ideale.

The present essay analyses two different interpretational approaches to Nietzsche's thought, which, starting from the second half of the past century, try to neutralise the subversive strength of his discourse and to bring it to a smoother outlook, reading his views according to a sometimes rationalistic and at other times Christian vision. In particular, it has been shown that both the aforementioned perspectives reveal themselves to be extremely weak inasmuch as they are based on the repudiation of the presence, in Nietzsche, besides a denunciation of the bad faith with which our society makes use of the fundamental principles of the traditional morals, also of a much more radical critique wishing to call into question and depose such values in their ideal paradigm.