Abstract |
|
Il saggio tenta di ripercorrere l'antico legame tra sentire e sapere attraverso l'esplorazione dell'esperienza del timore nella tradizione ebraica e tra le pagine di Timore e Tremore di Kierkegaard. Il timore di Dio verrebbe così affrancato da un'interpretazione che lo farebbe il segno di una relazione di assoggettamento alla divinità. Nel timore piuttosto si darebbe la prova di sé che la creatura fa in quanto creatura, corrispondendo con riconoscimento e riconoscenza all'atto creativo con il quale lo stesso Creatore si è esposto alla propria autolimitazione.
The essay deals with the ancient connection between feeling and knowledge, analyzing some pregnant meanings of fear within the Jewish tradition and Fear and Trembling by Kierkegaard. According to this analysis fear of God could no more be interpreted as subjection to God, but it could be considered the way for the Self to experience itself the self-limiting experience of God, that is Creation. The acknowlegement of being a creature, given by the sense of fear, shows finally a different meaning of Knowledge linked to feeling and not to representation.
|