Abstract |
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Il contributo presente inizia ricostruendo le linee essenziali della concezione del linguaggio di Michel de Certeau, visto come quel "luogo" costitutivamente plurale in cui è sempre all'opera un principio di differenza. Esemplare, in tal senso, è il fenomeno dell'enunciazione mistica, intesa, da lui, come una pragmatica della comunicazione e – a differenza della teologia – come una pratica della lingua. A partire dal tema del "desiderio dell'altro", attivo in questo tipo di discorso, si passa, infine, ad analizzare la concezione della storia di de Certeau, ossia di quel progetto scritturale, di tipo produttivo, che rappresenta ciò che avviene proprio sotto il segno della differenza.
This contribution begins with the reconstruction of the essential lines of the language conception thought by Michel de Certeau, seen as the "place" plurally setting up in which is ever active a principle of difference. Examplary, in this sense, is the phenomenon of the mystic enunciation, which he intends as a pragmatic communication in itself and – despite of the theological tradition – ad a practice of the language. Beginnin from the theme of "others's desire", present and active in this kind of speech, we go down, finally, to analyze the conception of the history of de Certeau, that is his particular scriptural project, characterized by productivity, that represents what happen, in effect, under the sign of difference. |