FILOSOFIA E TEOLOGIA
Sito ufficiale dell'Associazione Italiana per gli Studi di Filosofia e Teologia (AISFET)
 
Autore   Pierfrancesco STAGI
Titolo   Il nulla. Tra ontologia e teologia
Pagine   330-350
Abstract  

Le difficoltà in cui versa l’ermeneutica filosofica a causa del suo essere divenuta una filosofia della cultura offrono l’opportunità di valorizzare il contributo che la filosofia dell’esistenza dà al pensiero contemporaneo. L’eredità che la filosofia dell’esistenza lascia al pensiero contemporaneo risiede nella rilevanza di alcune tematiche connesse all’ontologia esistenziale e al mondo della vita, tra cui in particolare quella del nulla e dell’essere "vuoto". È proprio la radicalità heideggeriana ad aver riportato d’attualità la questione del nulla ed è da lì che si deve ripartire se si vuole ridiscutere oggi la questione del nulla nelle sue implicazioni filosofiche e teologiche. Tuttavia, Heidegger ha sottomesso la questione del nulla a quella dell’essere e nel momento in cui ha rivalutato il nulla lo fatto dipendere in modo esclusivo dall’essere (Was ist Metaphysik?, 1929). Il nulla di Heidegger è un nulla "pieno" perché le vicende dell’essere emergono sullo sfondo del nulla e ad esso ritornano quando scompaiono dalla scena del mondo. Al nulla "pieno" di Heidegger si contrappone il nulla "vuoto", quale per es.è possibile trovare nell’opera teologica e spirituale di Giovanni della Croce (La notte oscura, 1577): il nulla come notte, come privazione assoluta, come nudità, come tragico. Nel tragico il nulla emerge in tutta la sua vuotezza, povertà, e crea i presupposti affinché la Grazia di Dio possa divenire operante, anche se l’intervento della Grazia in quanto tale cade oltre le possibilità della ragione e della filosofia e si inserisce nel contesto di interazione tra il filosofico e il religioso, tra l’ontologico e il teologico.

     
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