L’articolo ha per oggetto la relativizzazione
del sapere che scaturisce dall’adesione a una verità
rivelata necessaria per la salvezza. La polemica sul “relativismo”
non appartiene solo ai nostri tempi: fin dall’età
patristica il ricorso a una verità extrarazionale
è stato giustificato con i limiti del sapere umano,
che renderebbero quest’ultimo non idoneo a fornire
una guida sicura all’uomo laddove sia in gioco il
fine ultimo della nostra esistenza. Ma la salvezza che richiede
di essere fondata su una gnosi superiore alle capacità
umane non è una salvezza soltanto individuale: si
caratterizza invece per la sua dimensione comunitaria o
ecclesiale. Ancora oggi interrogarsi sulla salvezza impone
di chiedersi cosa significhi la salvezza da un punto di
vista comunitario, quale sia il senso escatologico della
chiesa e come si possa concepire l’esclusione di chi
resta al di fuori di essa.
The paper treats the relativity of knowledge arising from
the assent to a revealed truth essential to salvation. The
polemics on ‘relativism’ doesn’t belong
only to our time: since the age of Patrology the resort
to an extra-rational truth has been justified by the limits
of human knowledge unable of giving answers to the last
meaning of existence. But a salvation that asks to be founded
on a gnosis superior to human abilities is not only individual:
it is characterized, on the contrary, by its communitarian
aspect. The paper tries to discuss what salvation means
from a communitarian point of view, which is the eschatological
meaning of the Church and how is it possible to conceive
the exclusion of those who remain outside the Church.
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