Abstract |
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L’articolo propone di attraversare
il rapporto tra finitezza ed eschaton attraverso
una riflessione sulla “resurrezione della carne”.
Le voci che si confrontano nel testo sono quelle dei due
filosofi francesi J.-L. Nancy e M. Henry. Le due riflessioni
apprestano da due prospettive differenti, le parole per
una lettura fenomenologica della Resurrezione della Carne
rappresentata da Luca Signorelli nella cappella di S. Brizio
del Duomo di Orvieto. I temi dell’Incarnazione, intesa
nel suo momento iniziale come comunicazione della vita al
primo uomo, Adamo e quelli della restaurazione nella carne
alla fine dei tempi, costituiscono il trait d’union
nella salvezza di finito e infinito, Penultimo e Ultimo.
The paper analyses the relation between finiteness and
eschaton through a reflection on the “resurrection
of the flesh”. The philosophers confronted are J.-L.
Nancy and M. Henry. Their reflection offers two different
perspectives for a phenomenological interpretation of Luca
Signorelli’s “Resurrection of the flesh”,
in the S. Brizio Chapel of the Cathedral of Orvieto. The
themes of Incarnation (in its starting moment, as giving
the life to the first man: Adam) and of the Restoration
of the flesh at the end of times form the trait d’union
in salvation between finite and infinite, penultimate and
last. |