Abstract |
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L'autore sostiene che la colpa è
un vissuto antopologico essenziale per la costituzione e
lo sviluppo di una vita individuale e sociale pienamente
umana. Di qui la complessità di livelli cui tale
vissuto dà luogo: quello psicologico (i sensi di
colpa), quello giuridico (la colpa oggettivata e la lesione
del legame sociale), quello morale (la colpa connessa con
la coscienza e la responsabilità), e infine quello
religioso (la colpa come peccato). Affrontando una discussione
analitica su ciascuno di questi livelli l'autore mette in
evidenza come il vissuto della colpa di volta in volta denota
una rottura ovvero un deficit dell'umano, ma al tempo stesso
può essere una risorsa per ricomporre, in forme ogni
volta specifiche, l'integrità e la dignità
della vita umana. Ciò avviene rispettivamente nella
formazione del bisogno di riparazione, nella difesa del
legame sociale, nella esplicazione/attuazione del "vivente
intelligente" (all'origine dell'ethos umano),
nonché nella formazione del bisogno di salvezza.
The A. maintains that guilt is an anthropological lived
experience, essential for the constitution and the development
of a fully human individual and social life. Hence, this
experience brings out a complexity of levels: the psychological
(guilt feelings), the legal (objective guilt and disruption
of social bonds), the moral (guilt connected with conscience
and accountability) and lastly the religious one (guilt
as sin). By examining each of these levels the A. highlights
that felt guilt denotes a breach or a deficit of human life,
but at the same time it may be a resource to restore each
time through specific ways the integrity and dignity of
human life. This happens respectively in the formation of
a need for reparation, in the defence of social bonds, in
the acting or exploiting of the “intelligent living”
(at the origin of human ethos), and lastly in the
formation of the need of salvation. |