Abstract |
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Come amore per il sapere, la filosofia
è catturata nel movimento antinomico di eros, che
mira a cancellare lo stato di indigenza del desiderio e
si volge perciò negativamente verso la propria condizione
di partenza. Rispetto a questo ideale di imperturbata eternità
e necessità, l’agape cristiana introduce una
misura critica, che spinge il pensiero a cercare un’altra
necessità e un’altra unità, un altro
pensiero dell’uno capace di includere anche il diverso
e il negativo. L’amore della verità si trasforma
in genitivo soggettivo, con la paradossale conseguenza che
mentre il desiderio erotico della verità tende a
eliminare se stesso e a mettere a tacere la “domanda”
del pensiero, la dimensione agapica della verità
si presenta come la “salvezza” di eros, alla
cui povertà restituisce un valore positivo.
As love for learning, philosophy is captured in the anti-nomic
movement of eros, which aims to cancel the indigent state
of desire and therefore returns negatively towards its own
condition of departure. With respect to this ideal of unperturbed
eternity and necessity, the Christian agape introduces a
critical measure, which pushes the mind to search for another
necessity and another unity, another thinking of the One
able to include as well the diverse and the negative. The
love of veritas transforms itself into a subjective genitive,
with the paradoxical consequence that, while the erotic
desire of truth tends to eliminate itself and to silence
the “question” of thinking, the agapic dimension
of truth presents itself as the “salvation”
of eros, to which poverty gives back a positive value. |