Abstract |
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V.S. Solov'ev integra Hegel e Schelling
in una teosofia che all’origine della realtà
pone non l’indeterminatezza dell’idea ma la
libera volontà dell’unico vero Essente. Colla
logica organica deduce la molteplicità dall’unità
originaria, colla metafisica risale dalla molteplicità
degli essenti all’unità dell’Essente.
La vita dell’Assoluto è descritta come dialettica
di autoaffermazione e autonegazione per polarizzazione interna:
l’Essente si polarizza in Spirito e Logos, questo
in Logos e Sofia, la Sofia in increata e creaturale. Da
questa dialettica ricevono luce il mistero del male e la
tensione storico-cosmica alla realizzazione dell’unitotalità.
Da ultimo S. sacrifica però il suo grande progetto
politico-ecclesiale di unità e la fede metafisica
nella realizzazione progressiva dell’unitotalità
per mezzo del sapere, della politica e dell’arte a
una visione tragica della storia e del mondo.
V.S. Solov'ev integrates Hegel and Schelling into a theosophy
that at the origin of reality poses not the indeterminateness
of the idea but the free will of the only true Being. With
an organic logic he infers multiplicity from the original
unity, with metaphysics he goes back from the multiplicity
of the beings to the unity of the Being. The life of the
Absolute is described as dialectics of self-affirmation
and self-negation through inner polarization: the Being
polarizes Himself in Spirit and Logos, the latter in Logos
and Sophia, the Sophia in uncreated and creatural Sophia.
This dialectic sheds light on the mystery of evil and the
historical-cosmic tension of the realization of the unitotality.
Finally S. sacrifices his great political-ecclesiastical
project of unity and his metaphysical faith in the progressive
realization of the unitotality through learning, politics
and art to a tragic vision of history and the world. |