Abstract |
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In After virtue MacIntyre riassumeva
nell’alternativa: “o Nietzsche o Aristotele”
l’antitesi tra etica antica delle virtù e moderna
(illuministica) etica della norma. Nel più recente
Dependent Rational Animals. Why Human Beings Need the
Virtues, egli ribadisce l’idea di un ritorno
all’etica comunitaria, dopo il fallimento del “progetto
illuminista” di giustificazione della morale, ma con
una significativa autocritica. L’alternativa non è
più posta tra Nietzsche e Aristotele, ma tra Nietzsche
e Tommaso d’Aquino. La nozione di Übermensch
viene anzi accostata a quella aristotelica di megalo/yuxoj,
di cui ripeterebbe i tratti “anticompassionevoli”.
Una rinnovata “etica delle virtù” non
può fare a meno del richiamo alla charitas cristiana,
estranea tanto a Nietzsche quanto ad Aristotele. Ora, l’autocritica
di MacIntyre è davvero completa, o dovrebbe piuttosto
tornare a fare i conti anche con Kant? MacIntyre non tiene
sufficientemente conto della specifica qualità religiosa
del suo “illuminismo”, della chiara distinzione
tra amore “pratico” (charitas) e amore
“patologico” (compassione): distinzione che
tiene aperto, anche all’interno di un’etica
della norma (etica dei moderni), lo spazio per una rinnovata
etica delle virtù.
In After Virtue MacIntyre summed up in the alternative
«either Nietzsche or Aristotle» the opposition
between the old ethics of virtues and the modern (Enlightenment)
ethics of norm. In the more recent Depndent Rational
Animals. Why Human Beings Need the Virtues, he confirms
the idea of a return to communitarian ethics after the failure
of the «Enlightenment project» of justifying
morality, but with a significant self-criticism. A renewed
«ethics of virtues» needs the reference to christian
charitas, extraneous both Nietzsche and Aristotle. Is MacIntyre’s
self-criticism really completer or should it also deal with
Kant? Mac Intyre does not take in due consideration the
specifc religious quality of his ‘Enlightenment’,
the clear distinction between ‘practical’ love
(charitas) and ‘pathological’ love (compassion):
a distinction that leaves an open space, also inside an
ethics of norm (i.e. of the moderns), for a renewed ethics
of virtues. |