Fascicolo XXXIV (2020), 1, Distanza e prossimità del divino / Abstract

SALVATORE NATOLI

ΘΕĨΟΝ. L’uomo e l’esperienza del divino 

Questa riflessione sul divino muove dall’universo delle credenze per vedere in concreto come gli uomini – dalle religioni cosiddette primarie a quelle secondarie, dalla religiosità dei Greci e alla fede ebraica dapprima e poi cristiana nel Dio Unico ‒ hanno fatto e vanno facendo esperienza del divino. Nella disillusione a cui ci hanno condotto le ambizioni di un’ormai consumata modernità, il sentimento religioso non è affatto estinto, ma torna come pietas nella forma della religiosità pagana, ma diversamente declinata: vale a dire sentire ogni cosa divina perché degna di rispetto. Theion non è un ente ma è la relazione originaria in cui siamo posti nel mondo: è il reciproco rapportarsi, nello spazio comune in cui dimoriamo come ospiti. Sotto questo aspetto si può anche dire che «Tutto è uno» e «uno è tutto» ma non nell’accezione del Dio unico, bensì nel riconoscimento dell’aperto ove tutti convergono nella concordia e più pienamente nella caritas.

Parole chiave: divino, esperienza del divino, sentimento religioso e secolarizzazione

ΘΕĨΟΝ. Man and the Experience of the Divine

These reflections about the divine begin with the universe of beliefs, so as to understand how men – moving from the so-called primary religions to secondary religions, from the religiosity of the Greeks to the monotheism of the Jewish religion first and of the Christian religion later on – experienced, and keep experiencing, the divine. Religious feeling, far from being extinct within the disenchantment engendered by the ambitions of a worn-out modernity, returns as the pietas of the pagan religiosity, but expressed differently: everything is perceived as divine because it is worthy of respect. Rather thanan entity, theion is the original relationship with the world we find ourselves in: it consists in relating mutually within the common space in which we reside as guests. Seen from this perspective it can be said that «everything is one» and «one is everything», although not as pertaining to the one true God, but rather in recognising the open, where all converge in harmony, and in particular in the caritas.

Keywords: Pantheismusstreit, Atheismusstreit, Theismusstreit, panenteism, panentheistic turn