Abstract |
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L’intento di questo contributo è di mettere in rilievo alcuni dei tratti essenziali dell’opera di Xavier Tilliette (1921-2018), in particolare la sua esigenza di una ricerca in grado di discernere il riflesso dei dati teologici nell’ambito del lavoro filosofico. Questo programma gli era stato ispirato e alimentato, a monte, dalla frequentazione del p. Gaston Fessard che intendeva la sua filosofia come «dépendante» della «première Action». L’articolazione di questo discorso viene illustrata attraverso l’analisi di tre pensatori, strettamente apparentati tra di loro: Maurice Blondel, Gaston Fessard, Claude Bruaire. Il loro obiettivo era di dimostrare che le verità contenute nei dogmi possono non solo coesistere, ma sono anche strettamente correlate al mondo del pensiero, perché l'inserimento di queste verità nel discorso filosofico e antropologico può tramutarsi in vantaggio e per la teologia e per la filosofia. Quest’ultima, sviluppandosi attraverso l’influsso della fede, diventa la «santità della ragione» (M. Blondel).
Parole chiave: Xavier Tilliette, santità della ragione, Maurice Blondel, Gaston Fessard, Claude Bruaire
L’aura mistica che da secoli avvolge la riflessione dello pseudo-Dionigi Areopagita ne ha fatto il cantore del «silenzio luminosissimo» che avvolge Dio nel suo mistero al di là del suo stesso rivelarsi. Eppure lo pseudo-Dionigi, nell’orizzonte dell’antinomicità in cui il suo pensare si radica, afferma irresolubilmente come la comunione autentica con il Dio sopraessenziale avvenga sempre ed esclusivamente prendendo le mosse dalla realtà sensibile. In essa infatti, il cui essere proviene da Dio ed a lui è destinato a tornare sebbene in una forma che non compromette mai la differenza ontologica che da Dio la separa radicalmente, l’uomo può scorgere il riflesso del raggio supersostanziale attraverso cui Dio stesso fa essere il mondo e lo attrae costantemente a sé. Esclusivamente lasciandosi coinvolgere dall’aisthesis di questa luce, che nel suo illuminare ontologicamente il reale lo rende simbolicamente trasparente come tramite del manifestarsi di Dio, l’uomo potrà dunque risalire il raggio supersostanziale fino ad entrare in piena comunione col mistero inaccessibile della sorgente stessa della luce divina.
Keywords: Pseudo-Dionigi Areopagita, aisthesis delle tenebre divine
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