Abstract |
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L’aura mistica che da secoli avvolge la riflessione dello pseudo-Dionigi Areopagita ne ha fatto il cantore del «silenzio luminosissimo» che avvolge Dio nel suo mistero al di là del suo stesso rivelarsi. Eppure lo pseudo-Dionigi, nell’orizzonte dell’antinomicità in cui il suo pensare si radica, afferma irresolubilmente come la comunione autentica con il Dio sopraessenziale avvenga sempre ed esclusivamente prendendo le mosse dalla realtà sensibile. In essa infatti, il cui essere proviene da Dio ed a lui è destinato a tornare sebbene in una forma che non compromette mai la differenza ontologica che da Dio la separa radicalmente, l’uomo può scorgere il riflesso del raggio supersostanziale attraverso cui Dio stesso fa essere il mondo e lo attrae costantemente a sé. Esclusivamente lasciandosi coinvolgere dall’aisthesis di questa luce, che nel suo illuminare ontologicamente il reale lo rende simbolicamente trasparente come tramite del manifestarsi di Dio, l’uomo potrà dunque risalire il raggio supersostanziale fino ad entrare in piena comunione col mistero inaccessibile della sorgente stessa della luce divina.
Parole chiave: Pseudo-Dionigi Areopagita, aisthesis delle tenebre divine
The mystical aura that has enveloped for centuries the thought of pseudo-Dionysius the Areopagite has made him the singer of the «dazzling silence» that wraps God in his mystery beyond his own revealing himself. Yet pseudo-Dionysius, within the horizon of the antinomic character of his thought, affirms indisputably that an authentic communion with the super-essential God originates, always and exclusively, in sensible reality. Indeed, it is in sensible reality, whose being comes from God and to him it is destined to return albeit in a form that never compromises the ontological difference that radically separates it from God, that man can glimpse a reflection of the super-substantial ray through which God himself makes the world exist and attracts it constantly to himself. It is only by allowing oneself to be immersed in the aisthesis of this light – which, in ontologically illuminating it, makes the real symbolically transparent and turns it into a means for God to manifest himself – that man can reascend the super-substantial ray and reach full communion with the inaccessible mystery of the source of divine light.
Keywords: Pseudo-Dionysius the Areopagite, aisthesis of divine darkness
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