L’articolo inizia ricordando che Gesù istituisce la Santa Cena per unire tutti i suoi discepoli di tutti i tempi. Al contrario le chiese cristiane hanno individuato proprio in tale sacramento il luogo in cui la loro diversità assumeva il carattere di esclusione reciproca. L’articolo indica come le diversità dottrinali nel modo di intendere la Cena del Signore abbiano diviso gli stessi Riformatori e le loro rispettive chiese. Tuttavia l’articolo indica altresì gli elementi positivi nel modo di intendere la Cena da parte dei Riformatori. Qui si trovano i punti che permettono un ravvicinamento tra le chiese. In passato la Cena del Signore diventava da luogo di unità a luogo di divieto di accoglienza reciproca. L’articolo infine auspica un superamento di questo stato di fatto mediante il diffondersi dell’ospitalità eucaristica oggi praticata già da alcune chiese.
Even if Jesus instituted the Holy Supper to unite all his disciples of all time, Christian churches have seen precisely in this sacrament the place in which their diversity assumed the character of mutual exclusion. The article analyzes the position of the reformers and their respective churches by highlighting their doctrinal differences in understanding the Lord’s Supper, but also the positive elements of their interpretation, and by finding the elements that might help reconciliation between the different churches. While in the past the Lord’s Supper has become a place of exclusion instead of a place of mutual acceptance, this article finally calls for a change thanks to the act of Eucharistic hospitality, which today some churches already practice.
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