Abstract |
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Nella vita quotidiana per «relativismo» intendiamo
cose diverse, alcune apprezzabili, altre meno. Anche nel discorso
filosofico tendiamo a distinguere il relativismo come forma di pigrizia
intellettuale, dal relativismo come sforzo iperriflessivo teso a
smascherare la dipendenza anche delle nostre certezze più solide da un
contesto tacito ingiustificabile. Spesso questa variante di relativismo
è contrapposta al realismo anche se, a ben vedere, il concetto moderno
di realtà può essere esso stesso considerato come il prodotto di una
mossa relativizzante. Nel saggio viene proposta una variante debole di
realismo non epistemico, del quale viene suggerita la compatibilità con
un’attitudine relativistica. Quest’ultima, a sua volta, viene
contestualizzata storicamente sulla base di tre metaracconti
concentrici che potrebbero servire da genealogia non svilente del
relativismo moderno.
In everyday life, we mean different things by
«relativism», some valuable, others less so. In philosophy as well, we
tend to distinguish relativism as a form of intellectual laziness from
relativism as a hyper-reflective effort aimed at exposing the
dependence of our most solid certainties from an unjustifiable tacit
context. Often, such a kind of relativism is set against realism.
Nevertheless, if you take a close look, the modern concept of reality
may be regarded as the product of a relativizing move. The essay
proposes a weak variant of non-epistemic realism possibly compatible
with a relativistic attitude. The latter is historically contextualized
on the basis of three concentric metanarratives that could serve as a
non-demeaning genealogy of modern relativism.
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