L'africano ha una visione olistica della realtà. Tutta la realtà è concepita in relazione tra le parti di un tutto (tra sé e i simili, tra sé e il mondo materiale, tra sé e Dio). Per comprendere il senso della vita si deve interrogare il mondo ed infine interrogare Dio quale Autore della vita. Tutti gli aspetti del reale, quali: la felicità, il dolore, il destino dell'uomo, la vita spirituale, il pensiero stesso dell'uomo, la morte e l'immortalità, sono tutti argomenti inseparabili nel processo di comprensione dell'intera realtà. La materia vivente, ovvero il mondo come tale, è un' entità eterna intrinsecamente connessa con la realtà vitalogica dell'esistenza, è eterna in virtù del suo Creatore – Dio che è l'Eterno–Vivente. Non si tratta quindi di una dimostrazione bensì di un dato di fatto, appartenente alla narrazione in cui si realizza tutto lo scibile e si contempla l'eternità. Ogni realtà presuppone sempre un «oltre»: la fisica rinvia alla metafisica, il naturale al soprannaturale, il tempo e lo spazio all'eternità, in una interazione senza fine.

The Africans have a holistic vision of reality. All reality is conceived as parts related to the whole (between the self and similars, the self and the material world, the self and God). To understand the meaning of life one must question the world and in the end God as Creator of life, because all the expressions of reality – happiness, grief, man's destiny, spiritual life, human thought, death and immortality – are inseparable. The living matter, or the world just as it is, is an eternal reality linked with the vitalogical reality of existence and is eternal thanks to is Creator: the Living-Eternal. This is not the object of a demonstration, but a fact. Every reality always implies a beyond: physics refers to metaphysics, natural to supernatural in an endless interaction.