Lo studio intende focalizzare le implicazioni teoriche insite nella concezione di Dio come «più che necessario», su cui si impernia l'elaborazione teologica di Eberhard Jüngel. Si mostra come la decisione ermeneutica di Lutero, riattualizzata dal J. per il tramite di Barth, assuma come frontale l'evento della Parola, senza farlo dipendere dal reticolo concettuale dei praeambula fidei. Viene enucleata quindi l'idea di possibilità assoluta insita nella giustificazione per fede e il conseguente rovesciamento del primato aristotelico dell'atto sulla potenza. Pensata nel registro della analogia fidei, la possibilità assoluta si palesa come la potenza di avvicinamento operante nell'amore di Dio per l'essere umano e per il creato, schiudente alla storia - negli eventi dell'incarnazione, della crocifissione e della risurrezione di Cristo - un esito escatologico altrimenti impossibile.

The study addresses the notion of God as «more than necessary» at the center of Eberhard Jüngel's theological speculation. It is maintained that the hermeneutic decision of Luther, revived by Barth, considers the event of the Word as front stage, and not as depending from the conceptual net of the praeambula fidei. Then it explains the idea of absolute possibility inherent in the justification by faith with the consequent overturning of the Aristotelian supremacy of actuality on potentiality. Conceived within the analogia fidei, absolute possibility opens to history, in the events of incarnation, crucifixion and resurrection, an eschatological fulfillment otherwise impossible.