La gnosi rivoluzionaria della filosofia
utopica di Ernst Bloch può essere considerata una
delle maggiori fruttificazioni dell’eredità
ebraico-cristiana nel Novecento. Il presente contributo
si concentra sull’interpretazione blochiana della
corrente apocalittico-messianica che attraversa tutta la
narrazione biblica per culminare nella figura di Gesù.
La filosofia atea e messianica della religione presente
nell’ultima parte de Il principio speranza
e soprattutto in Ateismo nel cristianesimo, si
configura come una trascendere senza trascendenza che indica
l’utopia di un paradossale Regno di Dio senza Dio.
L’ateismo utopico di Bloch, che incarna le promesse
messianiche di un radicale riscatto della condizione umana
si manifesta esemplarmente nel libro di Giobbe e nella sua
ripresa moderna da parte dello scrittore tedesco Joseph
Roth; nonostante il venir meno di alcuni dei suoi motivi
ispiratori, esso continua a rappresentare uno stimolo decisivo
per ogni filosofia "futura" e per ogni autentica
speranza cristiana.
The revolutionary gnosis of Bloch’s utopian philosophy
may be considered one of the most important results of the
twentieth-century Jewish-Christian heritage. The paper focuses
on Bloch’s interpretation of the apocalyptic-messianic
current which runs throughout all the Biblical narration
culminating in the figure of Christ. The atheistic and messianic
philosophy of religion present in the last part of Das
Prinzip Hoffnung and moreover in the Atheismus
im Christentum reveals itself as a transcending without
transcendence which shows the utopia of a paradoxical reign
of God without God. In spite of the fading of its inspiring
motives, the utopian atheism of Bloch still represents a
decisive impulse for every future philosophy and for every
genuine Christian hope.
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