Abstract |
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È giunto il momento che gli uomini
comincino a comprendere che non possono continuare ad usare
gli animali come “cose”, infliggendo loro inenarrabili
sofferenze sia negli allevamenti intensivi sia negli esperimenti
medici e militari. L’esasperazione dell’antropocentrismo
scatenato finisce in realtà per compromettere non
solo l’esistenza delle altre specie viventi e l’equilibrio
del pianeta, ma anche la stessa possibilità della
sopravvivenza della razza umana; e le interpretazioni antropocentriche
delle Sacre Scritture, che autorizzerebbero l’uomo
a fare ciò che vuole di un creato che pretende di
dominare, non hanno nulla di autenticamente biblico e cristiano
ma nascono soltanto dalla contaminazione con altre filosofie
e visioni del mondo. La proposta è quella di un radicale
cambiamento dei paradigmi dell’etica umana, non più
“autoreferenziale” ma nutrita dalla coscienza
dell’unità profonda che lega l’uomo e
gli animali, sia nel comune destino sulla Terra sia nella
gloria di Dio.
It is time that men begin to understand that they cannot
continue to use animals as “things,” inflicting
upon them indescribable sufferings both in industrial farms
and in medical and military experiments. The exasperation
of a wild anthropocentrism ends up by not only compromising
the existence of other living species and the planetary
balance, but also the same possibility of human survival;
the anthropocentric interpretations of the Holy Scriptures,
which authorises man to exploit the creation that he claims
to dominate, have nothing genuinely Biblical and Christian
but only arise from the contamination with other philosophies
and world views. The A.’s proposal is a radical change
of paradigms of human ethics, no longer “self-referential”
but nourished by the deep consciousness of unity between
men and animals, both in the common destiny on Earth and
in the glory of God.
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